La cronaca della credenza

Sono rimasto sorpreso nel constatare una certa freddezza degli amici di Nova recentemente incontrati nei confronti del problema del disegno legge sulle intercettazioni e la cronaca attualmente in discussione al Parlamento, che tra l'altro contiene novità per quanto riguarda i blog (art. 28).

L'idea che serpeggia (mi sembra) è che, per quanto riguarda il diritto di cronaca dei blog, la norma che ne uscirebbe sarebbe facilmente aggirabile, in quanto sarà sempre possibile pubblicare, anche in italiano, le notizie all'estero, e leggerle comodamente con i nostri browser, fintanto almeno che la Internet italiana resterà aperta, cosa della quale nessuno dubita.

A questo punto potrebbe tornar buona la logica della credenza, che con la sua nota debolezza, ci offre sempre mille scappatoie. Se io scrivessi in questo blog che, dalle notizie lette su un sito nelle Isole Andamane, Tal Dei Tali è un ladro, e che io sono disposto a crederci, sarei poi tenuto a smentire? Cosa dovrei smentire, la mia credenza? Quella è fatto inalienabile. E tuttavia, da quel fatto (la mia credenza), nessuno potrà trarre conclusioni su un altro fatto, l'onestà del signor Dei Tali. Quanto al sito andamano, se qualcuno vorrà, potrà sempre far ricorso ad una rogatoria internazionale.

Davvero è così semplice? Non so cosa credere.