L'Economist ha promosso tra i suoi lettori un sondaggio sull'ipotesi Sapir-Whorf, quella cioè secondo la quale il linguaggio determina il pensiero. La celebre osservazione di Whorf, negli anni '30, prende spunto dal lessico degli Inuit, i quali, avendo molte parole per dire 'neve', sembra mostrino maggiore raffinatezza nel ragionare sulla neve. L'potesi non era nuova (risale almeno a von Humboldt) nè mancò di essere in seguito criticata. Ma evidentemente il tema è ancora attuale.
E il vincitore del sondaggio è proprio Whorf, a larga maggioranza (78%). Sfortunatamente per il senso comune whorfiano, l'ipotesi, per essere valutata, richiede che ci si accordi almeno sul significato delle parole con cui è formulata. Ma questo, se l'ipotesi è vera, dipende dal linguaggio, e dunque non se n'esce.
Pensiero e linguaggio si tengono per mano, come due vecchi inseparabili amanti.