Sociale e semantico

NetworkTopology-FullyConnectedIncluso in un pacchetto di più di 200 brevetti acquisiti da Ibm (per lo più per rafforzarsi in quel particolare business che è il contenzioso legale), Google ne ha ottenuto uno che ha acceso l'immaginazione di alcuni commentatori. L'invenzione riguarda un metodo per identificare interessi comuni tra utenti di una rete sociale, mediante la costruzione dinamica di "reti semantiche". Ad esempio, racconta il brevetto, un certo Tom sta cercando un portabiciclette per la sua macchina. Ed ecco che la rete sociale scova chi, tra le sue conoscenze, è appasionato di ciclismo. Poi, da cosa nasce cosa.

E' presto per dire, come fa qualcuno, che la rete sociale di Google diventerà "semantica" senza se e senza ma, cioè basata su un uso sistematico di inferenze che richiedono conoscenze sul linguaggio, sul mondo, e sugli impalpabili percorsi che li connettono. Bisognerebbe almeno verificare che gli utenti siano felici di accogliere tutta questa inferenzialità. Molto dipende, ovviamente, dal fatto che il sistema non inferisca fischi per fiaschi. Questo, per inciso, non dipenderebbe dal brevetto, ma dalla sua realizzazione.

Una cosa si può dire "a prescindere". Nelle cose sociali, cioè umane, l'inferenza è sempre un azzardo. Tranne rari casi, si tratta di abduzione, cioè, in parole povere, di indovinarci. Magari Tom cercava un portabiciclette per costruire un parafulmine – vai a sapere – saranno pure affari suoi. Dovendo giocare d'azzardo con le intenzioni dei suoi utenti, la rete sociale (cioè: il sistema che la gestisce) dovrà calcolare bene i rischi. Se qualcuno mi fosse presentato come appassionato ciclista, mentre ho in testa solo fulmini e saette, potrei limitarmi a fare un sorrisetto. Ma se il network mi rivelasse che un amico è fan di Giovanni Allevi perché ho ascoltato i préludes di Debussy, ci resterei davvero male.

  • guido |

    Allevi chi? Questo è il punto. Purtroppo ci capita di ascoltarlo mentre si presenta come un Mozart redivivo. Cosa metterà la rete semantica dentro il link tra lo strimpellatore ascolano e il genio di Salisburgo? E prima ancora *cos’è un link*? Se lo chiedeva già Brachman tanti tanti anni fa ..

  • Paolo |

    ehm… intendevo GUIDO, naturalmente! 🙂
    Pardon

  • Paolo |

    Dici bene Giulio, e’ certamente presto per parlare di reti semantiche; tuttavia e’ da tempo che si lavora su algoritmi che operano per induzione e inferenza, o approcci basati su logiche descrittive con ontologie di vario genere, e non ci si stupirebbe che cominciassero a spuntare delle applicazioni commerciali.
    Anzi a guardar bene, le pubblicita’ ‘embedded’ in Gmail sono gia’ mirate, accordate carpendo le parole delle nostre mail e associandole su base semantica/tematica. E devo dire che nella mia esperienza ‘funzionano’, cioe’ sono spesso ‘pertinenti’.
    Sono altresi’ convinto che le associazioni tra interessi analoghi nel gruppo di conoscenti sara’ trovato interessante dalla piu’ parte degli utenti, anche qualora poco azzeccate.
    Ma, per curiosita’… Allevi CHI? 😉

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