L'amico Maurizio Lenzerini mi fa notare che in questa frase dell'economista di Tito Boeri c'è un errore logico:
"C'è ancora chi crede che il rigore nei conti pubblici contraddica lo sviluppo dell'economia, ma anni di storia italiana con spesa facile e stagnazione economica ci insegnano esattamente il contrario."
Si tratta in effetti di una fallacia causale. Per negare che "rigore implica non sviluppo", Boeri adduce che vi sono casi di "non rigore e non sviluppo", da cui si può bensì dimostrare che non è vero che "non rigore implica sviluppo" (come pure qualcuno crede), ma non altro. Per come funziona l'implicazione, spiega il mio amico, l'unico modo per mostrare che "A implica B" è falso è fornire un caso in cui A è vero e B è falso, cioè, nella fattispecie, che si possa avere sia rigore, sia sviluppo. Ma questo, purtroppo, in Italia non si può dimostrare facilmente.