E così, Google lancia Knol, l’alternativa ‘autoriale’ (e proprietaria) alla Wikipedia. E d’altra parte innumerevoli siti già da tempo raccolgono, organizzano, offrono conoscenza (cito per tutti Freebase) nelle forme più varie. Ognuno a suo modo, con la sua interfaccia, con la sua lingua, coi suoi concetti, parlando di fatti e cose del Mondo, gli stessi fatti e le stesse cose, presumibilmente.
Knol non ucciderà la Wikipedia, né alcuna delle altre knowledge bases minori. Sarà una tra le innumerevoli isole di conoscenza, le cui sorgenti confluiranno nell’oceano del web, forse più limpide e cospicue delle altre, forse no.
La conoscenza del genere umano si sta consolidando in un gran numero di siti, grandi e piccole enciclopedie unite dalla sintassi del web, ma semanticamente isolate. Non sarà Google, non sarà l’ennesima killer application vera o presunta che cambierà la situazione. Il web cambierà quando gli oggetti della sua conoscenza diverranno interoperabili, se mai ci diventeranno.