Lotta al terrorismo e intelligenza globale

Umar-Farouk-Abdulmutallab-blog-vertical Barack Obama è arrabbiatissimo. Il padre di un ragazzo nigeriano fa sapere alla Central Intelligence Agency (CIA) che suo figlio sta probabilmente tramando qualcosa con al-Quaeda e probabilmente si trova in Yemen. Allo stesso tempo, la National Security Agency (NSA) riceve dallo Yemen la notizia che al-Quaeda progetta di usare un ragazzo nigeriano per un attentato. Bé, non bisogna essere Sherlock Holmes per ipotizzare che quel ragazzo nigeriano sia proprio Umar Farouk Abdulmutallab (nella foto), figlio del padre informatore della CIA. Per questo Obama parla ora di un "errore di sistema" nell'intelligence statunitense, e promette rimedi.

Vediamo qual è l'errore e quali potrebbero essere i rimedi.

Il fatto è che lo Sherlock Holmes del caso era seduto al National Counterterrorism Center (NCTC) che integra tutte le informazioni provenienti dalle varie organizzazioni coinvolte nell'intelligence. Ma l'NCTC non sapeva nulla, e senza informazioni, Holmes se n'è rimasto in pace suonare il suo violino.

Ma perché l'NCTC non sapeva nulla?

E' semplice: nessuna delle due notizie, prese isolatamente, è stata giudicata degna di nota e trasmessa all'agenzia centrale. Soltanto considerate nel loro insieme, infatti, le due informazioni sarebbero divenute significative, ma per essere notificate a chi avrebbe potuto valutarle congiuntamente esse sarebbero già dovute essere significative a livello locale. Insidie della conoscenza distribuita.

Certo, una maggiore sospettosità di entrambe CIA e NSA avrebbe fatto sì che le notizie fossero trasmesse nonostante la loro rispettiva debolezza. Ma è chiaro che con questa architettura informativa, l'intelligenza globale resterà sempre dipendente dalle intelligenze locali, la qual cosa, anche popolando le agenzie di investigatori paranoici, è inerentemente problematica.

E dunque? Dunque, mantenendo il disegno attuale, l'NCTC dovrà in futuro sapere tutto di tutti, in quanto è l'unico luogo dove, a quanto pare, il sistema di difesa statunitense prevede che vi sia intelligenza globale, quella cioè in grado di mettere il relazione i segnali deboli ma congiuntamente significativi che, isolatamente, non varcherebbero la soglia delle intelligenze locali. Come sarà possibile? Vedremo.

  • Guido |

    Nico, anche se no conosco gli interni delle organizzazioni e i sistemi di intelligence coinvolti nel caso, ritengo che la tesi dell’errore (cioè il difetto del processo) sia credibile.
    Vincenzo, non so chi ci guadagna, ma voglio essere positivo: meglio investire di più in intelligence che andare a fare qualche altra guerretta.

  • Vincenzo |

    Ma nessuno si fa la domanda più importante… CHI CI GUADAGNA IN TUTTO QUESTO?

  • Nico |

    forse Obama non ha bisogno di trucchi
    ma ovviamente non controlla, come nessun presidente controlla, il 100% della sua amministrazione
    insomma, io all’errore in buona fede non ci credo proprio
    come dicevo prima resta comunque valido il tuo discorso generale sulla necessita’ di integrare informazioni
    ciao
    Nico (cnr)

  • Guido |

    stavolta mi sembra proprio un genuino errore, e poi Obama non ha l’aria di aver bisogno di certi trucchi

  • Nico |

    … sempre ammesso che non l’abbiano fatto apposta a ignorare l’allarme.
    Resta comunque la validita’ generale di quello che dici.

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