Secondo il Magnifico Rettore dell'Università di Roma 'Sapienza', il famoso e controverso quiz sulla grattachecca del test di ingresso a Medicina era in realtà una prova di "logica deduttiva". La domanda era la seguente:
Nei pressi del noto Liceo Tacito di Roma si trova la ‘grattachecca di Sora Maria’, molto nota tra i giovani romani. Sapresti indicare quali sono i gusti tipici serviti? Menta, limone, amarena, cioccolato….
Ora, è noto a tutti coloro che sappiano cos'è una "grattachecca" (regionale romanesco, in italiano "granita") che questa non è in genere fatta col cioccolato. Ma visto che nessuna legge fisica impedisce di mettere il cioccolato sulla granita, questa circostanza fa parte delle eventualità. Perciò, se c'è una logica da applicare nel quiz incriminato, questa può semmai essere la logica induttiva: dal fatto di non aver mai osservato una granita al cioccolato, giungo alla conclusione che non ce ne saranno mai in tutto l'universo, dunque in particolare nell'esercizio della Sora Maria.
Ma si tratta di un ragionamento valido? A giudicare dalla creatività dei gelatai di oggi (pensate ad esempio a quella misteriosa sostanza blu chiamata 'puffo' che talvolta somministrano) mi sembra assolutamente di no. Anzi, un candidato dal ragionamento sofisticato avrebbe potuto ipotizzare che sia proprio il cioccolato ciò che rende la grattachecca di Sora Maria così speciale.
Ma soprattutto, il quiz, più che la logica, credo che riguardi la linguistica. Sapete, voi che vivete fuori dalle mura della capitale, cos'è una "grattachecca"? Sappiamo, noi che viviamo dentro, che in calabria la chiamano "scirubetta"?
PS dell'11 settembre.
Un mio amico logico della Sapienza mi fa osservare che Frati è nel giusto quando dice che il quiz si può risolvere con la logica deduttiva. Si tratta di far ricorso alla 'logica della tipicalità', una estensione della logica classica che consente di dire che gli uccelli volano, anche se i pinguini non lo fanno, o se Twetty (diciamo, un passero) ha l'ala ferita. In presenza di una teoria del tipico del grattacheccaro romano, si può in effetti ragionare deduttivamente sul fatto che il cioccolato non è un ingrediente dell'alimento in questione.
Tutto ciò è corretto, ma attenzione: per intendere la ‘grattachecca di Sora Maria’ nei pressi del noto Liceo Tacito di Roma come il riferimento ad un astratto prototipo di grattacheccaro piuttosto che a una concreta e specifica istanza (che, in particolare, può fare grattachecche al cioccolato), bisogna ancora fare un ragionamento. Si tratta però di un'abduzione (cioè, per farla breve, di una congettura), che è un procedimento molto diverso dalla deduzione (e, per inciso, non molto garantito).
Dunque, se allarghiamo la logica ad includere la nozione di 'tipicalità' (non siamo costretti, ma non è vietato), Frati è corretto, sempre ammesso che la sua 'teoria del grattacheccaro tipico' sia alla portata del tipico candidato dei suoi quiz. Ma in ogni caso non è completo: avrebbe dovuto anche dire che i riferimenti alle entità del mondo contenuti nei quiz non andavano presi alla lettera, ma fatti oggetto di congetture (non solo quindi di deduzioni). Sulle conseguenze di questo ci sarebbe molto da ragionare.