La critica cooperativa è più difficile di quanto crediate

Fc-fc-logo La piattaforma di fact checking della fondazione <ahref è ora aperta al pubblico: <ahref concepisce il fact checking come un ’attività critica cooperativa, un esempio di media civico, capace di contribuire all’informazione e di rafforzare l’essere comunità.

Funziona così, secondo un formula già da tempo sperimentata nel Paesi anglosassoni: si pubblica una notizia citando la fonte e si attende che gli utenti  ne valutino l'attendibilità, supportando (auspicabilmente) il proprio giudizio con argomenti e prove. Alla fine, le bufale (hoax) dovrebbero essere smascherate. O almeno socialmente stigmatizzate.

Ovviamente, la probabilità che la piattaforma generi più verità di quella che si trova normalmente sul web dipende dal fatto che i giudizi (e le testimonianze a loro suffragio) siano a loro volta attendibili. Facile vedere una regressione all'infinito che potrebbe scoraggiare gli epistemologi rigorosi.

Tuttavia, si sa che molte cose funzionano pur non avendo un solido fondamento teorico. E, senza dubbio, la rilevanza sociale del fact checking giustifica ampiamente il tentativo di <ahref. La mia idea è che, pure in assenza di garanzie di principio, qualche piccolo accorgimento tecnico potrebbe aumentare la probabilità di successo dell'iniziativa. Ecco i miei "due cents". 

Prendiamo un fatto a caso dalla piattaforma:

Corrado Passera ha affermato nella audizione al Senato sulla strategia energetica del 26 aprile: "Se si aumentasse la produzione nazionale di idrocarburi, gas e petrolio, adeguando la normativa italiana a quella europea, si potrebbe avere una riduzione della nostra dipendenza dall'estero, un aumento di 25.000 occupati con un aumento del Pil dello 0,5%"

Ed ecco il commento di un utente che l'ha iscritta in falso:

In Europa l’Italia è già al quarto posto per produzione petrolifera. Al 31 dicembre 2011 la produzione di greggio si è attestata su 5.283.866 tonnellate, quasi 40 milioni di barili. […]

Qui è evidente che il giudizio riguarda il contenuto proposizionale enunciato da Passera, non il fatto che l'abbia effettivamente enunciato. Dunque la notizia dell'affermazione del Ministro è (ritengo) vera, ma c'è chi non condivide ciò che egli ha detto. Se andiamo dentro il contenuto proposizionale, vediamo che questo può essere schematizzato (con qualche semplificazione) così:

L'aumento della produzione nazionale di idrocarburi implica la riduzione della dipendenza dall'estero.

Da notare poi quel "potrebbe", che, col suo modo condizionale, esprime chiaramente un atteggiamento proposizionale di credenza da parte del Ministro. La notizia dunque è:

Passera crede che l'aumento della produzione nazionale di idrocarburi implichi la riduzione della dipendenza dall'estero

Ora, si sa che la credenza non impegna affatto rispetto alla realtà. Se dico di credere che a Parigi piova, nessuno a Parigi si prenderà la briga di cercare un ombrello. L'enunciato (modale) 'Guido crede che a Parigi piova' può essere verissimo anche se a Parigi splende il sole. Viceversa, è falso se io credo che a Parigi ci sia il sole, anche se in realtà ci piove a dirotto.

Dunque, l'utente può giudicare le seguenti verità:

1) Passera ha fatto quella dichiarazione

2) Passera afferma una propria credenza

3) Ciò che crede Passera è vero

Notevolmente, le tre verità sono del tutto indipendenti l'una dall'altra. Diversi utenti che giudichino la notizia secondo prospettive diverse, daranno valutazioni che non sono tra loro confrontabili.

Detto questo, mi rendo (cautamente) disponibile a collaborare alla versione 2.0 della piattaforma.