Poche italiane su Internet

 
ColditoRoma – Niente da fare: da più parti si canta l’aumento delle donne italiane in rete ma la realtà, almeno quella tracciata dai numeri delle statistiche europee, parla un’altra lingua. La quantità di donne che in Italia ha accesso abituale alla rete impallidisce rispetto alle medie fatte segnare nei maggiori paesi europei.
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I recenti sussulti di femminismo anni ’70 si riflettono nel sapido sarcasmo di ‘Punto informatico’. Il tema è quello dello scarso uso della rete da parte delle donne italiane. Leggete l’articolo.

  • Guido |

    Se le donne accedono poco a internet, stanno a casa in attesa del marito ubriaco (e lo fanno davvero) o, se sono avvenenti, si mettono in vendita al migliore offerente, si deve in definitiva al loro libero arbitrio. L’ipostatizzazione del ‘patriarcato’ come causa efficiente della condizione femminile da parte del c.d. ‘movimento femminista’ serve ad evitare questa dolorosa (ma necessaria) presa d’atto. Detto questo, io penso che il ‘libero arbitrio’ femminile vada incoraggiato e incentivato a determinarsi in qualcosa di meglio di una ‘desperate housewife’ o di una velina. E questo non nell’interesse esclusivo delle donne, ma in quello generale della società. E se per questo servono le quote rosa, ben vengano.

  • Andrea |

    Se le donne accedono meno degli uomini a Internet, non sara’ per qualche ragione di preferenza, genetica, di attitudine o qualcos’altro? Perche’ ogni qual volta che un dato statistico si differenzia tra donne e uomini si deve sentire che bisogna fare qualcosa per pareggiare la situazione? Forse che le donne italiane sono chiuse a chiave in casa a spignattare e cucire, senza telefono e corrente elettrica (per non parlare del computer), in attesa del marito ubriaco che le bastona? Suvvia. Stando alle grida di allarme delle femministe, dovremmo preoccuparti perche’ le donne, nel sollevamento pesi, riescono meno bene degli uomini; e allora, chiediamo un finanziamento per far si’ che non ci sia piu’ disparita’ nel sollevamento pesi. Non mi dilungo sulla iniquita’ e dannosita’ delle cosiddette quote rosa. E abbiamo pure il ministero delle pari opportunita’, tanto paga il contribuente. Ma per favore. Casomai parliamo del dato nazionale. Forse che le aziende che forniscono il servizio di connessione a Internet non fanno vera concorrenza tra di loro?

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