Nomi, necessità, attrattori sociali

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Cosa c’è di necessario in un nome? Perché – in forza di cosa – ‘Aristotele’ denota l’uomo che scrisse ‘De interpretatione’ e ‘uomo’ significa ‘animale razionale’? Seguendo percorsi diversi, linguisti come Saussure e logici come Kripke sono giunti alle stesse conclusioni: non c’è altra ragione  che la libera disposizione di ciascuno ad aderire a convenzioni sociali arbitrarie.

Nei nomi non c’è nessuna necessità e nessuna forza. L’unica forza necessitante è quella del nostro libero determinarci in favore della socialità, la quale conduce il caos della creatività individuale verso quegli attrattori che riconosciamo come forme linguistiche.

Anche la rete funziona così: parole, immagini, musiche, personaggi in equilibrio tra caos e forma, senza alcuna necessità.

  • Ettore Brocca |

    Considerazione impeccabile. Ogni volta che passo su questo blog è un piacere per la vista…e per l’anima 😀

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