Fantasmi

Tra XII e XIII sec., la Chiesa conobbe, con Abelardo e Pietro Ispano, una fase ‘logicista’ nella quale si teorizzò che la Ragione dovesse fondare la Fede, e non viceversa come diceva Anselmo e come poi fu.

Oggi più che mai ci appare chiaro che, almeno dalle parti nostre, la Ragione non fonda alcunché. E questo a dispetto della ‘cultura secolarizzata’ e dei progressi scientifici e tecnologici. A mio avviso, questo non si deve ai noti limiti ‘goedeliani’ della logica,  per i quali essa non tiene tutto il campo del dicibile. Si deve piuttosto al fatto che la coscienza umana precede il mondo, come insegnano gli esistenzialisti, e dunque non si adegua ad esso, ma piuttosto lo costruisce attorno ai suoi desideri, alle sue ineliminabili contraddizioni, nonché ai suoi fantasmi più angosciosi.

E’ la giornata della memoria. Ricordiamo milioni di esseri umani torturati e uccisi in nome della grottesca fede nella superiorità di una cosa che nemmeno esiste, e cioè della cosiddetta ‘razza ariana’. Fede costruita da un pazzo e creduta ciecamente da milioni di persone, solo sessant’anni fa. Fede assai particolare che non ha nulla a che fare con la fede in generale, e men che meno con quella cristiana, beneinteso. 

Ma teniamo presente,  oggi, che la coscienza può farci credere qualsiasi cosa, e che i fantasmi possono sempre tornare.

  • Guido |

    @Andrea: vero, l’uomo rischia di credere in tutto, ma, per qualsiasi definizione tu possa dare di Dio, Egli fa parte di questo tutto. Per il resto, se tu hai qualche ‘bella idea’ per cui morire faccela sapere che ci pensiamo un po’ su. Ma, mi raccomando, deve essere formulata in frasi palindrome, altrimenti non le prenderò in considerazione.
    @Ettore: non è affatto la crudeltà che mi stupisce, ma la distanza orwelliana dell’intelletto dal vero.

  • Ettore |

    Quando vedo la ritualità e la mistificazione degli eventi trovo grottesco anche il celebrare “Il giorno della memoria”, come se la memoria fosse un evento da ricordare solo nell’arco di 24 ore. Trovo anche grottesco che un rabbino capo parli della persecuzione degli ebrei come l’evento più tragico della storia dimenticando di aver sostenuto, qualche mese prima, che le reazioni di Israele sono ragionevoli nei confronti degli abitanti della striscia di Gaza. E’ proprio vero quanto diceva Ferretti in Guerra e Pace: “E noi che siamo esseri liberi / Un ciclo siamo macellati / E un ciclo siamo macellai / Un ciclo riempiamo gli arsenali / E un ciclo riempiamo i granai”.
    Stupirsi della crudeltà umana è, in qualche modo, esonerarsi dall’umanità.

  • Andrea |

    Non vorrei divagare, ma non credo che sia necessario credere nel nulla per andare consapevolmente incontro alla morte o per andare alla guerra. Soprattutto, non bisogna confondere la guerra con gli ignobili stermini di civili inermi.
    Yamamoto Tsunetomo anteponeva alla vita l’onore (“Ho scoperto che la via del samurai è la morte. Un dilemma di vita o di morte va risolto, semplicemente, scegliendo una subita morte”); Socrate alla vita anteponeva la Legge (“Ma ecco che è l’ora di andare: io a morire, e voi a vivere. Chi di noi due vada verso il meglio è oscuro a tutti, fuori che a Dio”) . Ora, non dico che, come avocava Albert Caraco nel suo “Breviaire du Chaos”, che bisogna distruggere il genere umano per ripartire con una civilta’ migliore, ma la cieca difesa della vita e il pacifismo incondizionato mi paiono ben piu’ nichilisti delle “belle idee per cui si muore” del Manifesto del Futurismo.
    Cio’ detto, concordo sul fatto che bisogna tenere gli occhi aperti e tenere presente che la coscienza puo’ portarci a follie collettive. Oltretutto, come scrisse Chesterton, “Quando non si crede più in Dio si rischia di credere a tutto”.
    Un saluto.

  • Guido |

    Ha fatto più vittime il nazifascismo, il comunismo o il fanatismo religioso? Devo dire che queste faccende di contabilità del male mi lasciano piuttosto perplesso. Il punto è: cosa induce il genere umano a credere tanto fermamente nel nulla da arrivare ad autodistruggersi? Il nulla guerreggia, per parafrasare Heidegger …

  • Andrea |

    Bel “post” Guido. Certamente, per come la penso io, la coscienza umana precede il mondo e anche la percezione del mondo; dubbi sulla “res extensa” e sull’esistemza del mondo erano avanzati sin dai sofisti (vedasi Pirrone), e attraverso Kant tale idea e’ arrivata fino al paradigma del cervello nella vasca. Piu’ sociologicamente parlando, nonostante molti avanzino analogie tra le grandi ideologie atee (Nazionalsocialismo e Comunismo) che hanno disseminato di morti il XX Secolo e il fanatismo religioso, pare che, conti alla mano, le religioni abbiano fatto assai meno danno delle ideologie atee, come riporta Dinesh D’Souza in articoli e libri:
    http://www.csmonitor.com/2006/1121/p09s01-coop.html
    Il suo punto di vista, sul quale si puo’ obbiettare e discutere, e’ interessante e ben argomentato, sebbene, specie alla luce della piega che vanno prendendo certi Stati islamici, ritengo ci siano ancora chances che il fanatismo religioso faccia danni seri. Un saluto.

  Post Precedente
Post Successivo