Ecco finalmente Wolfram Alpha, la "base di conoscenza computabile globale" di cui si è tanto parlato. La metto subito alla prova con uno dei segreti meglio custoditi in cui mi sono imbattuto di recente: conoscere il codice SWIFT della mia banca (si tratta di un codice identificativo internazionale). Wolfram però crede che io voglia sapere dei rondoni (swift) che sono ricomparsi, come ogni primavera, nei cieli tiepidi di Roma, e peraltro mostra di non saperne un bel nulla.
Vabbè, è esattamente quello che ci si poteva attendere.
Quello che non va in Wolfram Alpha non è il metodo, né il merito tecnologico. Lo staff della "base di conoscenza" identifica sorgenti di dati che riguardano argomenti popolari, cerca di ricavarne informazioni sensate, cerca di integrarle, emendarle, insomma fa del suo meglio nelle condizioni date. Se avete suggermenti per nuove sorgenti di informazione, o se volete voi stessi informare di qualcosa, potete scrivere alla redazione, qualcuno forse, nella finitezza del tempo umano, si prenderà cura di voi.
No, va bene, è tutto chiaro, si tratta della 'forza bruta' di un gruppo di coraggiosi che sfidano l'immensità del sapere, brandendo fragili algoritmi. C'è una disarmante sproporzione tra questa forza e la conoscenza storica del genere umano, presto se ne accorgeranno.
Meglio sarebbe stato che Wolfram fosse partito dal socratico "so di non sapere", piuttosto che venderci il sogno leibniziano del "calcolo raziocinante". Di fronte alla conoscenza ci vuole umiltà.