Virtualità Reale

Firstlife Mentre Second Life inizia a mostrare i suoi limiti, quattro studenti olandesi inventano qualcosa che ne ribalta completamente il principio (per i dettagli, leggete quanto scrive Luca Annunziata qui).
In due parole, se ho ben capito, si tratta di questo: avete a casa un bambolotto elettronico che potete vezzeggiare o brutalizzare secondo il vostro umore. Costui comunica ad un amuleto altresì elettronico (che avrete cura di portare sempre con voi) le notizie in suo possesso a proposito del vostro stato di umore.
Quando poi andate in giro col vostro amuleto, e questo ne incontra uno analogo indossato da qualcun altro, i due si scambiano reciprocamente le news su come gira ai loro possessori. Tornati a casa, potrete scaricare le informazioni raccolte nel bambolotto. Questo poi sarà interrogato tramite un’interfaccia web. Gli studenti potrebbero a questo punto fare, ad esempio, una ‘climate survey’ sulla loro classe quando viene un nuovo professore (ai tempi miei, per queste cose, ci toccava parlare a ricreazione).
Non sono sicuro che l’idea, industrializzata a tempo di record dai quattro ragazzi (cosa che ai nostri studenti non sarebbe riuscita altrettanto facile), sarà un successo commerciale. Se ci pensate, però, si tratta di una perfetta inversione della ‘realtà virtuale’, che si potrebbe dunque chiamare  ‘virtualità reale’. Nella realtà virtuale portate i vostri sentimenti concreti in un ambiente fittizio, nella virtualità reale un ambiente concreto, opportunamente strumentato,  rende fittizi i vostri sentimenti. Se questa sia  una prospettiva allettante non so dire.