Per me resterà sempre il Grande Gigante Gentile, dove Roald Dahl narra dell’incontro di una bambina con un’immensa figura paterna. Altri, meno candidi di me, potrebbero pensare al ‘punto G’, una chimera che ogni tanto qualcuno dice di aver avvistato. Ma per Tim Berners Lee si tratta del Giant Global Graph, la prossima edizione del World Wide Web.
L’idea di Berners Lee è sempre quella: rimpiazzare una nozione puramente ‘fisica’ delle risorse del Web e dei loro link con una nozione ‘semantica’. Non più una ragnatela di nodi e fili senza senso ma un grafo in cui nodi ed archi abbiano ‘etichette’ che ne qualifichino il significato (amico-di, album-preferito-da, risposta-a, etc).
Notevole è il fatto che l’idea si trova già compiutamente illustrata nel Resource Description Framework, uno standard W3C sospeso tra passato (1999) e futuro, ma non ben saldo nel presente. RDF ha tutto quello che serve per il GGG. E, certo, gli informatici non si spaventano davanti ad un grafo: qualunque studente conosce strutture ed algoritmi per operarvi. Dunque: che aspettiamo a salire sulle spalle del GGG e provare il piacere di una navigazione più eccitante?